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Salute&Benessere

Gravidanza: né fumo, né alcol per le future mamme

Una mamma incinta seduta a un tavolino di un bar all'aperto invita un cliente del locale a spegnere la sigaretta
Più di 9 mamme italiane su 10 (pari a oltre il 90%) hanno detto di non aver fumato durante la gravidanza. Così come più di 8 madri su 10 hanno riferito di non aver bevuto alcolici. Ma sempre nel suo studio l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha rilevato che 4 bambini su dieci (precisamente il 38%) sono potenzialmente esposti a fumo passivo a causa della presenza di almeno un genitore e/o altra persona convivente fumatrice. Un dato che fa dire agli esperti che sono ancora troppi i bimbi esposti indirettamente ai danni provocati dal fumo delle sigarette.

Intervistate 35.000 mamme

Questi sono alcuni dei risultati presentati dal Sistema di Sorveglianza 0-2 anni dell’Iss sui cosiddetti “principali determinanti di salute del bambino”. Si tratta di un’indagine promossa dal ministero della Salute e coordinata dall’Iss, in collaborazione con le Regioni. In questa seconda edizione della rilevazione sono state intervistate oltre 35.000 mamme di bambini fino a 1.000 giorni di vita, utilizzando un questionario anonimo autocompilato presso i Centri Vaccinali tra giugno e ottobre 2022.

Nove mesi di buone abitudini

La finalità della Sorveglianza è di produrre indicatori a livello regionale o aziendale, richiesti dall’Oms e/o dai Piani nazionali e regionali della prevenzione. Spiega Giovanni Capelli, direttore del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie: “Investire nelle prime epoche della vita significa favorire ricadute positive lungo tutto l’arco dell’esistenza, non solo nel singolo ma nell'intera comunità. I risultati dell’edizione 2022 della Sorveglianza mostrano che i comportamenti favorevoli al pieno sviluppo psico-fisico dei bambini non sono sempre garantiti ed evidenziano differenze territoriali e socio-economiche meritevoli di attenzione”.

Perché l’acido folico in gravidanza fa bene

La ricerca mostra inoltre che, se è vero che più del 90% delle mamme ha assunto acido folico in gravidanza, solo un terzo (32,1%) lo ha fatto in maniera appropriata da un mese prima del concepimento. Ma perché l’assunzione di acido folico è importante? Perché fin dai primissimi stadi di gravidanza, prima lo zigote, poi l’embrione e infine il feto sono grandi consumatori di vitamina B9, a causa degli intensi processi di proliferazione e differenziazione cellulare.

Di conseguenza, per le future mamme, l’assunzione di una dieta ricca di alimenti contenenti acido folico - ortaggi a foglia verde, carciofi, rape, lievito di birra, cereali (specie se integrali), legumi, tuorlo d’uovo, fegato, kiwi e fragole - è molto consigliata.